Un titolo banale: First Day #Berlinimcoming

Il primo risveglio è alle 7.00 am, inondata di luce. 
Infatti le finestre tedesche spesso e volentieri NON hanno tende ed è meglio godere del sole e della luce anche alle 6 del mattino, quando ci sono. 

Mi rialzo verso le 9.00 ed esco.


Mercatino del Sabato mattina a Leopoldplatz 



 Poi mi infilo dentro Karstadt, centro commerciale che troneggia sulla piazza. Inutile dire che non ne sono uscita prima di un'ora e mezzo abbondante.

E ciò saltando il piano dell'abbigliamento e la zona delle scarpe, entrambi troppo teutonici per la mia superficialità. Possibile non esista una scarpa col tacco degno di chiamarsi tale e solo strani stivaletti pelosi, dentro e fuori? E che la maggior parte dei vestiti sembri la linea basic di una qualsiasi collezione? Anche le taglie non mi quadrano: la loro S é una M abbondante, quindi per me proprio NOPE. Poderosi corpi germanici.
Da cosa - e come- viene venduto in un centro commerciale si capisce molto del paese in cui siamo. Qui tutto punta al pragmatismo, senza fronzoli e merletti. E i metri quadri dedicati all'esposizione di calzini di spugna e di pile indicano che qui può fare freddo, molto freddo e si deve coprirsi bene, molto bene. 
Anche l'espositore della Lindt è indicativo, vai. 
A proposito di Lindt, guardate l'imponente creatura gonfiata sul tetto di Karstadt:
(questa è l'unica foto non mia all'interno del post)

Inquietante.

Dopo aver pranzato con sfiziosi sfilatini ripieni di prosciutto cotto, ci dirigiamo a Warschauer Straße. 





Qui, provo una strana sensazione di familiarità col luogo, eppure ci sarò stata tre volte in tutta la mia vita. La stazione, la sede dell' Universal, il fiume e la riva erbosa, lo stradone con l' O2 Arena e l'East Side Gallery del Muro. Anche questa me la riguardo volentieri, dato che alcuni disegni vengono cambiati negli anni. 
Gruppi di italiani che strillano mentre si fanno le foto e cinesi che fanno almeno cinque scatti per pezzo di muro, maniacali. Chissà se tutta questa gente si soffermerà anche un minuto a chiedersi che messaggio lanciano quelle immagini.














Per estraniarsi dal mood da gita del liceo, basta andare DIETRO la camminata del muro, anche se alcuni strilli si avvertono comunque, diosanto che ugole. Se uno, come me, becca una giornata di sole, si accasci sul pratino della riva e se la goda. 











Attraversando il   Oberbaum Brücke, si entra nel quartiere di Kreuzberg. Qui l'atmosfera è decisamente non turistica (forse la fatica di rifare tutta la Gallery al contrario e farsi pure il ponte frena molti) ma, anzi, addirittura molto underground/alternativa. Ci sono dei negozietti carini che vendono cose particolari, prodotti da artisti e designers di tutto il mondo ma ormai 'based in Berlin' che lasciano il loro contributo per raccontare la città. Questo lo si può vedere anche sui muri. 






 Sembra Napoli

Sulla facciata di un ristorante italiano...




Quando si dice "il 
cielo sopra Berlino" . Che luce magnifica. ♡ #nofilter





































Fine terza parte

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