Il mio interessante pensiero su Damien Hirst.

il 14 giugno viene inaugurata, presso il Municipio di Arezzo, la seconda edizione di Icastica,  rassegna culturale ricca di eventi, mostre ed installazioni il cui itinerario sarà visitabile per intero gratuitamente. (info qui)

Quest'anno se ne parla già da mesi per colpa, o merito, di una polemica incentrata su una delle opere ovine di Damien Hirst. 
Hirst è un'artista contemporaneo affermato a livello mondiale da anni e anni ma le sue opere sono spesso oggetto di critica, soprattutto delle varie associazioni di animalisti , per il suo uso di animali veri - e a volte anche vivi- per le sue opere.
Siccome tutti hanno da dire la loro su questa faccenda..non mi son certo tirata indietro!  ^^

Parto dal presupposto che la maggior parte delle persone NON capisce l'arte contemporanea e nemmeno ci prova. 
Ne è un classico esempio la frase "ven via, potevo farlo anche io" che sarà stata pronunciata migliaia, anzi no, MILIONI di volte davanti alle opere del povero Lucio Fontana (no, non allego immagini perchè spero lo conosciate, dio santo) ed è, a mio avviso,  chiaro segno di ignoranza estrema. 

Mi ricordo ancora quanto io mi dispiacqui  durante la visita al Museo MADRE di Napoli, in una gita del liceo. Il museo è uno dei migliori in Italia per l'arte contemporanea ma nessuno dei miei compagni, tanto meno i professori, sembravano apprezzare ne' capire minimamente ciò che vedevano. 
Io trovai fantastico quello che, all'apparenza era un delfino gonfiabile da mare, ma che in realtà era fatto di ACCIAIO. Un contrasto efficace. 
Loro invece furono solo capaci di distruggere mezza installazione in una cappellina: trascinarono via, chi coi piedi, chi mettendocisi a sedere sopra, tutti i coriandoloni rossi di cui era cosparso il marmo e che andavano a rappresentare le gocce di sangue di un martirio. 
Vabbè, che si deve fare. 

In quel museo scoprii anche il lavoro di Orlan > check it out che, ammetto, essere molto forte e grazie al quale mi sento di poter dire: vaffanculo Lady Gaga; l'ho sempre detto che non ha inventato nulla! Copiona. E non sono l'unica a dirlo > articolo .

Ma l'opera maestra, che troneggiava nel salone iniziale del museo, era 

The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living




Difficile descrivere la sensazione che provai davanti a questa bestia enorme e al contempo impotente, immobilizzata per sempre nella formaldeide (formula chimica:  CH2O )
Se ne sta lì, con le fauci spalancate e te la guardi, le giri intorno tranquillamente. La potenza animale intrappolata a pochi cm e visibile a tutti. 

Al piano di sopra c'erano altre cose di Hirst:

Away from the Flock






In pratica una pecora segata in due. 

Trovai geniale esporre armadietti ripieni di farmaci, simboli chiave della nostra epoca. 


C'erano anche quadri fatti con ali di farfalle..bellissimi quanto terribili.









Ecco, questo tipo qua in fondo con lo sguardo innegabilmente da folle, è proprio lui: Damien Hirst. 

Personalmente lo ritengo un'artista un pò paraculo. 
Mi spiego subito; davanti alle sue opere ho come l'impressione che lui abbia pensato più alla provocazione e all'effetto finale che al messaggio che dovrebbe essere alla base delle opere stesse.
Questo porta fama e soldi,  ancora fama e ancora soldi. 

Ma a me non interessa questo. Io, davanti alle sue creazioni, mi perdo in delucidazioni profonde e penso, penso, penso. 
E' proprio questo, ciò dovrebbe suscitare il lavoro di un artista, aldilà del personaggio che egli sia. 

Tra l'altro è evidente come il tema portante in Hirst sia la Morte. Cosa succede quando moriamo? Possiamo anche essere aperti in due come lui ha fatto con le pecore e i maiali ed essere studiati anatomicamente . Dentro non siamo altro che un ammasso di organi, sangue ed ossa e ciò rende ancora più affascinante il fatto che riusciamo a vivere e il come!
Perchè abbiamo così tanta paura della morte? E qui entra in gioco il ruolo del farmaco e dell'armadietto. 
Cosa c'è dopo la morte? Torniamo ad essere il nulla o qualcosa di noi rimarrà?
Trovo tutto estremamente interessante.

For the love of God



e l'oro delle corna di The Black Sheep with Golden Horns






Certo, lui ha sicuramente sbagliato ad appropriarsi di questi animali e farne l'uso che voleva (per le sue installazioni sono morte migliaia di farfalle, lo squalo e gli altri animali sono stati catturati appositamente..io speravo che perlomeno fossero animali già terminali e invece, a quanto pare, no) ma, ripeto, tutto sta nel messaggio che una persona vi coglie. 
Sicuramente nei circhi, negli zoo o nei parchi acquatici a tema dove altri animali vengono letteralmente torturati non troverete messaggio alcuno.

 Pensateci prima di criticare chi, almeno, cerca di trasmettere qualcosa che sta a voi capire. L'arte contemporanea non va' spiegata, ma solo interpretata. 

Se per voi rimane un mitomane assassino di dubbio gusto beh, vi ricordo che è la vita stessa ad essere crudele con il suo ciclo di vita e morte. Quindi non stupitevi a vedere una bestia in decomposizione assediata dalle mosche. 

Funziona così, è la vita. Non è colpa di Damien Hirst. Lui ve lo sta solo sbattendo in faccia.  







Viola Rosai




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